martedì 7 aprile 2015

P.G. Wodehouse, breve guida alla lettura



P.G. Wodehouse è stato uno scrittore leggero inglese, molto divertente. Per chi può, è consigliabile leggerlo in inglese per la qualità della scrittura e lo stile virtuoso senza esibizionismo. Le sue trame hanno spaziato in questi mondi: borghesia inglese, aristocrazia inglese, mondo dell'editoria, del teatro e del cinema, miliardari americani, truffatori, detective senza speranza, giovani sfaccendati, fidanzamenti disperati, maggiordomi superumani.

Un antecedente del mondo di Wodehouse, come trama, dialoghi e tipologia dei personaggi può essere trovato nell'Importanza di essere Onesto, la commedia brillante di Oscar Wilde ("The Importance of Being Earnest", spesso tradotto come "L'importanza di chiamarsi Ernesto"), ricca di battute, ironia feroce e situazioni paradossali.

Wodehouse ha avuto una produzione sterminata (circa una novantina di romanzi, più racconti, opere teatrali, canzoni e partecipazioni a sceneggiature cinematografiche). Alcuni romanzi possono essere deludenti. Per chi non lo conosce, una guida parziale per orientarsi.

Ciclo di Blandings - ambientato in una situazione sociale analoga a Downton Abbey, illustra le vicissitudini di una vasta famiglia e i loro vari ospiti nel Castello di Blandings. Come in molti romanzi di Wodehouse ci sono numerosi intrighi romantici, ma non appaiono mai né sesso né violenza realistica. A Differenza di Downton Abbey guerra e politica non esistono. I romanzi del ciclo di Blandings hanno numerosi personaggi e vengono raccontati dal punto di vista del narratore onniscente. Spesso l'intrigo ha una certa suspense. Una caratteristica dei romanzi di Wodehouse sono trame molto ben congegnate.

Ciclo di Jeeves - Ruota intorno a due personaggi, il maggiordomo Jeeves e il suo giovane padrone, Bertie Wooster. Narrato in prima persona dal punto di vista di Bertie, un giovane aristocratico senza problemi di soldi e praticamente senza cervello né talento. Jeeves è il maggiordomo deus ex machina capace di risolvere ogni problema in cui Wooster si caccia. Dalla serie è stata tratta una miniserie tv, Jeeves and Wooster, con Hugh Laurie (Dr House) e Stephen Fry. La serie tv è molto ben fatta e interpreta benissimo lo spirito dei racconti e romanzi di Wodehouse. Hugh Laurie e Stephen Fry sono entrambi superlativi.

Il ciclo di Monty Bodkin. È un ciclo minore, ma interessante perché in parte ambientato in America, con squarci sul mondo dell'editoria inglese e del cinema americano. I due romanzi in cui Monty Bodkins è protagonista sono: "The Luck of the Bodkins" e "Pearls, Girls and Monty Bodkin".

Laughing Gas (Gas esilarante). Romanzo singolo, interessante perché ambientato da Hollywood.

Psmith Journalist (PSmith giornalista), meno divertente di altri ma con una trama centrata sui problemi sociali di New York del 1915 e tracce di mafia. Ambientato nel mondo dell'editoria in cui il protagonista trasforma una pubblicazione per famiglie totalmente disimpegnata in una aggressiva testata di inchiesta (all'insaputa dell'editore in vacanza per motivi di salute). Leggendolo si può osservare come il mondo dell'editoria americana, anche nel racconto ironico-satirico di Wodehouse, fosse lontana anni luce dal giornalismo italiano.

I titoli migliori di Wodehouse probabilmente sono quelli fra le due guerre, con qualche perla giovanile. I romanzi più tardi in qualche caso rivelano un po' troppo mestiere e qualche manierismo. Nella voce dedicata a Wodehouse su Wikipedia si può trovare l'elenco cronologico delle opere.

martedì 27 gennaio 2015

Il terrorismo in Europa: bolla mediatico-politica?




Qui l'Economist tira le somme di 13 anni di attacchi terroristici in Europa. Nell'immagine i dati.

Praticamente in 13 anni, nel periodo dall'11 Settembre 2001 al gennaio 2015, in Europa ci sono stati 442 morti per attentati terroristici.

Una media di 34 l'anno.

In Europa ci sono anche circa 120.000 morti per incidenti stradali. Ogni anno, non in 13 anni. In tredici anni sarebbero 1.560.000, le dimensioni di una città come Milano. [i numeri si riferiscono ad un'area geografica più ampia di Regno Unito, Spagna, Francia, Olanda, Norvegia, Grecia, Belgio, Italia e Svezia per cui non sono direttamente confrontabili, però è evidente come l'ordine di grandezza sia enormemente diverso]

In Italia nel 2013 i morti per incidenti stradali sono stati circa 3.385, con 257.000 feriti (dati Istat). In un anno solo, in Italia ci sono sette volte i morti per terrorismo di 13 anni in Europa. In un anno solo, in uno solo dei nove paesi presi in esame nel grafico dell'Economist sui morti per terrorismo.

Probabilmente non è un caso se nel grafico non vengono indicati i totali, ma solo dei quadratini per ciascuna vittima. Perché i numeri totali sarebbero palesementi piccoli (442 in 13 anni) rispetto ai numeri dei morti per incidenti stradali (120.000 in un anno), o dei morti per incidenti sul lavoro (circa 1.200 l'anno in Italia), o degli incidenti domestici.

Oppure, per andare negli USA, confrontare con le sparatorie nelle scuole dal 2012 all'inizio del 2015. Il numero di sparatorie nelle scuole americane è spaventoso (oltre 100 casi ad oggi). Se fossero altrettanti attentati terroristici sarebbero considerate un'emergenza internazionale.


È facile fare i terroristi?

Nel 2001, dopo l'attentato delle Torri Gemelle a New York, sembrava che da lì in poi ogni settimana sarebbe caduto un aereo in un attentato kamikaze. Sembrava che bastasse un taglierino per buttare giù un aereo. In realtà si è scoperto che organizzare nuovamente un attentato del genere dell'11 settembre è un po' più complicato di salire a bordo con un coltello. Per ogni aereo occorrono almeno tre attentatori, tutti disponibili a suicidarsi, di cui almeno uno in grado di pilotare un aereo di linea, almeno con perizia sufficiente per portarlo sull'obiettivo e farsi schiantare su di esso. Nel frattempo, i compari devono essere in grado di tenere a bada equipaggio e decine di passeggeri, alcuni dei quali in preda al panico. Evidentemente non è così semplice visto che negli anni seguenti non si è mai più verificato nessun altro attentato del genere -- e non solo per merito delle misure di sicurezza negli aereoporti.

Oggi, dopo la strage di Charlie Hebdo, sembra altrettanto facile organizzare un attentato. L'Europa sembra pullulare di attentatori pronti ad agire. La strage di Charlie Hebdo è molto più facile da organizzare rispetto all'attentato dell'11 settembre. In sintesi occorrono le stesse competenze necessarie per organizzare una rapina in un ufficio postale.


Morti che vanno in prima pagina e morti che non interessano nessuno (eccetto amici e familiari)

Per certi versi si tratta anche di attentati più difficili da prevenire, esattamente come è impossibile prevenire tutte le rapine in banca o agli uffici postali.  Però guardando i numeri, è evidente che il pericolo terrorismo viene esagerato e amplificato mediaticamente anche per motivi politici e psicologici. Il terrorista fa paura, perché compie un atto volontario di violenza. L'incidente stradale non spaventa (e in genere non fa notizia al di fuori della cronaca locale) perché sembra una fatalità: la giustificazione di molti automobilisti che investono un pedone spesso è "non l'avevo visto", implicando il fatto che, non avendo "fatto apposta" la morte del pedone sia meno grave. Cosa che si riflette anche nel diverso allarme sociale e nel trattamento penale: chi uccide un pedone sulle strisce spesso se la cava con la sola sospensione della patente per qualche mese. In sintesi:

  • Se ti uccidono sulle strisce bianche, è stato un incidente.
  • Se ti spara un terrorista, è un'emergenza nazionale.
Ma tu sei morto lo stesso, ed è molto più probabile morire sulle strisce bianche o alla guida della propria auto, che per terrorismo. Basta guardare i numeri.

[Postilla: in breve tempo, venti giorni dopo l'attentato di Charlie Hebdo, è avventuto un incidente mortale analogo per dimensioni ma non per eco mediatica: In Spagna un caccia da combattimento è caduto in fase di decollo uccidendo 12 persone e ferendone una ventina. Nessun allarme sociale nella popolazione, nessuna richiesta di leggi speciali. Se fosse stato un atto terroristico, si sarebbe fermata l'intera Europa]