venerdì 3 maggio 2013

Laura Boldrini, criminalizzatrice del web, ennesimo nome di un lungo elenco bipartisan

Ma questi politici, uomini e donne, sanno di cosa parlano, quando parlano di Internet?
Laura Boldrini: Favorevole a leggi speciali su Internet

Laura Boldrini in questa intervista a Concita De Gregorio chiede leggi speciali per il Web. Non è il primo esponente delle Istituzioni a farlo e non sarà l'ultimo, basta ricordare il caso della cosiddetta "Legge bavaglio" , legge presentata più volte in varie versioni dal governo Prodi e dal governo Berlusconi, e di cui i primi firmatari furono Clemente Mastella e Giuliano Amato, per poi ricomparire anni dopo a firma di Angelo Alfano. Non esattamente i nomi dei personaggi più illuminati e progressisti della Repubblica Italiana.

La domanda a cui dovrebbe rispondere, e qualche giornalista dovrebbe porle e incalzarla, è questa: è in mala fede, oppure non capisce come funziona Internet? È una domanda che andrebbe fatta anche a numerosi suoi colleghi, a destra e a sinistra, a cominciare da Maurizio Gasparri, autore di una legge sul sistema radio televisivo che ha fortemente penalizzato, negli anni, lo sviluppo e la diffusione di Internet in Italia spostando investimenti pubblici su una tecnologia rudimentale e già obsoleta come il digitale terrestre televisivo. Oppure a Giuseppe Pisanu, autore di un decreto legge anti-terrorismo che ha penalizzato la diffusione del wi-fi libero in Italia e che lo stesso Pisanu, pochi anni fa, ha ritenuto inefficace.

La "minaccia" è già un reato, e online generalmente è PIU' FACILE da perseguire che offline, perché online restano un sacco di tracce. Lo stesso articolo lo dice: A ciascuna minaccia corrisponde un nome e un cognome, un profilo Facebook, l'indirizzo di una pagina Internet.  E quindi? Di che leggi speciali ha bisogno? Anche il presunto anonimato del Web, se un utente non è più che esperto tecnicamente, è spesso più illusorio che reale.

Chi chiede leggi speciali per arginare i presunti eccessi di Internet (un'infrastruttura che esiste ormai da trent'anni e solo in Italia viene ancora considerata una strana novità) o è ignorante, o è in mala fede, o non ha capito come funziona Internet.
Maurizio Gasparri: anche lui favorevole a un controllo su Internet

Aggiornamento, 1: Laura Boldrini ha fatto parziale retromarcia, usando anche la tecnica del "sono stata fraintesa". Ottime controargomentazioni alla retromarcia-chiarimento-smentita qui. Mi limito ad evidenziare un'osservazione che ho fatto anche io: se Concita De Gregorio non si è inventata questi concetti, Laura Boldrini ha detto:
"So bene che la questione del controllo del web è delicatissima. Non per questo non dobbiamo porcela. Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta, o attraverso una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web."

Se una persona dice: so bene che la questione del controllo del web è delicatissima, ma non per questo non possiamo porcela, ed è il presidente della Camera, sta parlando di legge, di provvedimenti legislativi, o di qualcosa del genere, e comunque di controllo. Se due giorni dopo smentisce di aver parlato di leggi speciali, sta facendo la furba con le parole. Oppure, altra ipotesi, ha scoperto Internet l'altro ieri e sta facendo discorsi naif.

Aggiornamento, 2: La lotta contro la violenza sul web comincia a dare i primi risultati: la polizia postale indentifica un pericoloso violento che ha postato una foto di Laura Boldrini (Huffington Post). Qui il racconto di prima mano del blogger indagato (da cui risulta un po' di esagerazione giornalistica nei resoconti dei giornali "seri").

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