lunedì 31 gennaio 2011

La qualità della pubblicità italiana. Perché l'ADCI sbaglia

L'Art Directors Club Italiano si occupa della qualità creativa della pubblicità italiana. Da un paio di decenni si dannano, si  tormentano e si arrovellano per trovare la pietra filosofale del miglioramento della qualità creativa e professionale della pubblicità italiana. Tre anni fa feci questa osservazione:

È un problema di base e di numeri.




Con il quadruplo di lavori fra cui scegliere, è inevitabile che la qualità dei migliori lavori inglesi sia superiore.

È come una piramide: il modo più semplice per alzare la vetta è allargare la base.

Migliorare la qualità dei lavori lavorando su giurie e selezioni dell'Annual è come voler far crescere una pianta tirandola per le foglie. Un'illusione.

"Troppa libertà fa male, il popolo è minorenne..." "Bravo dottore, bravo"


Sul blog di controinformazione pubblicitaria Bad Avenue è stato fatto, da parte di un commentatore anonimo, un interessante accostamento fra questa scena tratta dal film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e questa intervista di YouMark a Vicky Gitto, uno dei più grandi direttori creativi italiani, alto dirigente di una grande agenzia pubblicitaria internazionale, Young & Rubicam Brands.

Vicky Gitto nell'intervista snobba blog e social network con argomentazioni che io consideravo superate ancora nel 1994, anno in cui fu eletto per la prima volta l'attuale Presidente del Consiglio. Probabilmente in Italia il tempo si è fermato.

sabato 29 gennaio 2011

Comunicazione di Trenitalia

Sui treni Frecciarossa ti comunicano che "Su questo treno è attivo un servizio per la pulizia delle toilette. Per qualsiasi problema rivolgersi al capotreno".

È per sottolineare il fatto che sugli altri treni le toilette non vengono pulite e per qualsiasi problema è inutile rivolgersi al capotreno.

venerdì 28 gennaio 2011

La storia dei social media - ma manca il telegrafo...

Qui un'interessante infografica con il riassunto della storia dei social media, dal primo messaggio e-mail ad oggi.
Da notare che in questa infografica manca il sorpendente prologo: molti dei fenomeni che conosciamo dei social network attuali sono stati anticipati dal telegrafo nel XIX secolo.

I telegrafisti infatti hanno costituito per anni la prima comunità online del mondo, ancorché costituita da professionisti e chiusa rispetto al pubblico comune. I telegrafisti, quando non dovevano trasmettere messaggi, spesso chiacchieravano via telegrafo (chattavano), si riconoscevano fra loro dallo stile con cui battevano l'alfabeto Morse, addirittura nascevano storie d'amore fra telegrafisti uomini e telegrafiste donne. Ci fu persino il caso di un matrimonio celebrato a distanza, probabilmente il primo caso di matrimonio online a mezzo telegrafico, in cui i due sposi hanno detto sì con il codice Morse.

giovedì 27 gennaio 2011

Un uomo solo al potere

Berlusconi è un uomo solo. Il suo tramonto è iniziato da tempo e, purtroppo per lui, a causa della sua mancanza di saggezza, sarà un tramonto triste e malinconico.

domenica 23 gennaio 2011

Ricordo di Enzo Baldoni da parte di Garry B. Trudeau

Illustrazione per una tazza promozionale disegnata da Garry B. Trudeau, autore di Doonesbury, per Starbucks Coffe. La località "Baldoni, Italia" cita Enzo Baldoni, il giornalista freelance italiano morto in Iraq. Fra le sue diverse attività, Baldoni era il traduttore italiano di Doonesbury per la testata mensile Linus. Dal blog Wittengstein.

Il valore di un sito web

Il valore di un sito web può essere rappresentato da questa formula matematica:

  valore = promozione x qualità dei contenuti* x quantità dei contenuti*

(*In cui i contenuti sono testi, immagini, documenti audiovisivi.)

Se uno solo di questi fattori vale zero, l'intero sito vale zero perché comunque o non viene visto, o non viene apprezzato, oppure il visitatore non vi trova nulla di utile.

È opportuno ricordare un fatto molto sottovalutato in Italia (che infatti su Internet è molto indietro rispetto ad altri paesi europei e gli Usa): con l'eccezione dei siti porno e di poche altre casistiche, i fattori più importanti per dare valore a un sito sono qualità e rilevanza dei testi.

Questo sia per i motori di ricerca, sia per i visitatori. Questo è un dato di fatto riconosciuto da tutti i maggiori esperti, valido da quando esiste il concetto di World Wide Web (1991) e valido per il prevedibile futuro, ovvero almeno per i prossimi cinque anni. In genere i migliori testi sono i quelli redatti da web copywriter con esperienza anche di SEO, search engine optimization.

Idea presa dalla risposta di Ivan Chevrevko a una domanda su Quora.

venerdì 21 gennaio 2011

Il futuro delle Pagine Gialle

Il cartello dice: "Gentili Bell & Pagine Gialle, abbiamo una cosa chiamata Internet. Per favore smettete di sprecare carta."

Anche in Italia da diversi anni, per chi ha una connessione internet a casa o in azienda, l'edizione cartacea delle Pagine Gialle è diventata irrilevante.

Uno dei segreti non rivelati dalle Pagine Gialle è che, se non ci fosse la categoria "idraulici" e un'altissima percentuale di famiglie senza accesso a Internet, probabilmente l'edizione cartacea delle Pagine Gialle anche in Italia sarebbe ormai totalmente irrilevante. Gà da diversi anni la maggior parte delle aziende cercano i loro fornitori su Internet.

Gli interessi pubblicitari delle Pagine Gialle, insieme a quelli della televisione, in Italia concorrono a frenare la diffusione di Internet nelle famiglie.

(foto vista sul blog Tastefully Offensive.)

giovedì 20 gennaio 2011

Senza parole

Dal blog di Stefano Quintarelli.
Non tutti i gestori di locali pubblici sono
di mentalità chiusa e arretrata.  Ma alcuni sì.

mercoledì 12 gennaio 2011

Quora: le "Frequently Asked Questions" diventano un social network

Sin dagli albori di Internet è esistito uno strumento finalizzato per gestire le informazioni di base su un dato argomento: le FAQ, Frequently Asked Questions. Ora questo strumento, quasi venti anni dopo, ha figliato un social network specializzato in domande e risposte che potrebbe essere The Next Big Thing: Quora.

Quora è molto interessante in questo momento perché è in fase nascente, ovvero sta passando dal periodo del primissimo sviluppo a quello della crescita tumultuosa. Gli italiani per il momento sono pochi, e quei pochi tendono ad essere personaggi di un certo prestigio nell'ambito di Internet e della sua storia italiana, oppure sono i classici early adopter curiosi che entrano per primi a frugare fra le novità.

Qui c'è un esempio di una domanda molto interessante: come l'innovazione gestisce il sovraccarico di informazioni. Alcune risposte vengono fornite da geek ed esperti di livello mondiale.

Siccome è sempre difficile fare previsioni per il futuro, è difficile dire se realmente Quora sarà il prossimo fenomeno di Internet, oppure una delle tante mode passeggere. Molto dipende anche da come sarà gestito il suo sviluppo.

Il mio parere è che probabilmente diventerà una risorsa estremamente interessante per la parte più intelligente di Internet, quegli utenti che si interrogano sul futuro, sul passato ma che sono anche disponibili a mettere in discussione sé stessi e le proprie credenze e certezze. È molto più probabile che sia destinato a diventare un influente social network di elite, piuttosto che il nuovo Facebook.

Per farsi un'idea di Quora e della sua portata, qui tre degli argomenti che sto seguendo:

Yoga

Shakespeare

Social network

Ovviamente il complesso degli argomenti possibili è sterminato ed è possibile trovare di tutto, sia per interesse professionale sia per gusto personale.

domenica 9 gennaio 2011

Tutto quello che c'è da sapere sul giornalismo moderno

Chuck Tatum (Kirk Douglas): "I can cover big news and I can cover little news. And if there is non news, I go out and bite a dog."


Chuck Tatum (Kirk Douglas): "Posso occuparmi di notizie grosse e di notizie piccole. E se non ci sono notizie, esco fuori e mordo un cane."

Da "Ace in the hole", ("The big Carnival"), di Billy Wilder. In Italiano "L'asso nella manica".

Bugiardi al telefono

Secondo Jeff Hancock della Cornell University, le persone tendono a mentire:

  • Nel 37% dei casi al telefono;
  • Nel 27% dei casi durante conversazioni dal vivo;
  • Solo nel 14% dei casi via e-mail.
Il motivo sarebbe che i messaggi in posta elettronica si possono conservare a futura memoria, e le bugie possono essere più facilmente smascherate. (Da Wired 01.2011, pagina 93).

Questo spiega la diffidenza di alcuni nei confronti della posta elettronica.

mercoledì 5 gennaio 2011

Per un'azienda è meglio un sito Web o una Pagina Facebook?

Qui un'esauriente analisi dei pro e dei contro di entrambi gli strumenti. Sito Web e Pagina Facebook sono due strumenti diversi, e non sono perfettamente sostituibili fra loro.

Da notare la conclusione: con il tempo è meglio avere una costellazione di siti, mini siti e pagine Facebook piuttosto che puntare ad un unico sito o un'unica pagina onnicomprensiva. In generale la visibilità complessiva è maggiore rispetto a quella di un singolo sito che contiene tutto, inoltre è possibile sperimentare strategie di comunicazione differenti e parlare a pubblici diversi.

domenica 2 gennaio 2011

Lezioni di giornalismo (26) - Quando si parla di tecnologia, approssimazione e superficialità sono obbligatorie perché sembrano divulgazione

Quando sulle testate generaliste si parla di tecnologia (talvolta anche in quelle specializzate) superficialità e approssimazione sono obbligatorie perché vengono scambiate per divulgazione.

L'importante è fare un titolo ad effetto.

Per esempio in questo articolo del Fatto Quotidiano si mette tutto in un unico calderone: brevetti, privacy, tecnologie, sistemi operativi e concorrenti pur di fare un titolo con qualche grosso nome:

Accuse ad Apple, Google, Yahoo, Facebook: usano tecnologie brevettate da altri. Leggendo l'articolo si scopre che non è propriamente una non notizia, ma quasi (per capirci, un esempio delle non notizie che leggiamo spesso sulle nostre testate: "Tegola poteva cadere. Se fosse passato qualcuno poteva morire. Fortunatamente di lì non passa nessuno e la tegola era fissata bene anche se sembrava malferma").


L'articolo è composto di fuffa standard. Inizia con un rullo di tamburi: fine anno amaro per Apple e per i giganti di Internet... fine anno amaro de che? A parte Yahoo che sta ristrutturando per crisi, gli altri continuano a crescere, vendere, capitalizzare.

Il motivo dell'amarezza dipenderebbe da una causa legale che è già stata respinta una volta...

Prima di tutto, in aziende di quelle dimensioni, cause legali su brevetti e contenziosi commerciali ce ne sono sempre. Se una o due cause legali bastassero per un fine anno amaro, tutte le aziende medie e grandi del mondo sarebbero chiuse per depressione dei dirigenti.

La causa inoltre è basata su brevetti abbastanza discutibili e questo non viene spiegato minimamente (negli Usa è possibile brevettare anche i processi commerciali: il "sistema che fa apparire altre pagine Web all'utente mentre naviga" NON è un dispositivo tecnico esclusivo ma è un'idea commerciale che tecnicamente su Internet può essere implementata in innumerevoli modi, ed è proprio questa vaghezza che pone i problemi a identificare l'eventuale violazione del brevetto, ed è probabilmente la vaghezza per cui la causa è già stata respinta).

A questo si aggiunge una ulteriore quasi-non notizia: la class action che potrebbe partire a carico di Apple. Si tratta di un'ipotetica causa collettiva (class action) relativa al fatto che alcune applicazioni per smartphone raccolgono informazioni sull'uso del telefonino. Come giustamente viene osservato nei commenti all'articolo, è il software di terze parti e NON il telefonino che raccoglierebbe dati in modo illegale; inoltre il problema riguarda anche altre marche di smartphone e non solo l'iPhone della Apple.

L'articolo poi si conclude con una previsione bifronte: l'anno inizia con cattivi auspici ma è ancora presto per dire se questi saranno i casi dell'anno. Eggià: così se è una bufala, l'avevamo detto, ma se l'affare si ingrossa, l'avevamo previsto lo stesso. La lezione della Sibilla Cumana.

Insomma, approssimazione e superficialità per un articolo che rappresenta solo uno spreco di spazio.