giovedì 8 dicembre 2011

"Uaired, il settimanale di novità e uaifai"

Ascolto spesso "Il ruggito del Coniglio" su Radiodue. È una trasmissione storica di quella rete radiofonica Rai, ed è molto divertente. Stamattina hanno parlato di Wired, ma facendo la solita manfrina di quelli che non capiscono niente di tecnologia, tipica di molti giornalisti e persone di spettacolo italiane sopra i quaranta e i cinquanta.

Il problema è che veramente non ne capiscono niente. Hanno definito Wired "il settimanale (!) che parla di novità tecnologiche (vabbè...) e Wi-Fi(?!), il settimanale che tutti leggiamo senza capire niente".

Nella stessa mattinata Chiara Gamberale ha detto "adesso lo mettiamo su Facebook, anzi lo "postiamo", scusate non conosco bene la terminologia di queste nuove modalità di comunicazione" e successivamente altri giornalisti si sono stupiti del fatto che Mario Monti avesse usato il termine "firewall" (un termine tecnico che io ho letto per la prima volta nel 1993 su un articolo di Scientific American su Internet, un termine che oggi è strano per chi si occupa di Internet come "acceleratore" per chi ha la patente di guida)

L'ignoranza informatica è elegante.
Le battute erano anche divertenti, però, per chi conosce Wired e per chi usa Internet da anni, non può non colpire la grossolana incompetenza ostentata da "lavoratori dello spettacolo e dell'editoria" che invece dovrebbero essere ben più competenti in fatto di comunicazione digitale. La crassa ignoranza di Bruno Vespa in tema di Internet, oppure le continue manifestazioni di incompetenza informatica di Fabio Fazio in tv sono diventate intollerabili. Se sono ignoranti, almeno lo nascondano.

Ora, se un cabarettista per il suo numero crea il personaggio dell'ignorante informatico può essere divertente. Ma se un alto numero di giornalisti e autori radiofonici e televisivi ostentano incompetenza informatica come se Internet e le nuove tecnologie fossero novità astruse emerse da poche settimane, è arrivato il momento di dire loro che sono, appunto, degli incompetenti.

Oggi, salvo eccezioni motivate da speciale talento, non è possibile occuparsi di tv, radio, giornalismo senza essere conoscere Internet, i social media, i rudimenti del blogging e le tecnologie digitali.

Ragazzi, è ora di dirlo chiaro: chi non conosce le basi di Internet è un ignorante. E in certi casi essere ignoranti è una colpa, come nel caso di buona parte di quel 60% di italiani che si informa esclusivamente guardando la tv.

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