domenica 22 agosto 2010

Lezioni di giornalismo (18) - La pubblicità è l'anima del giornalismo

Ecco un'analisi sommaria ma utile dei bilanci di "Libero" e del "Giornale" che dimostra come la capacità di influenzare e dirigere gli investimenti pubblicitari in Italia può essere determinante per la vita di una testata in perdita. Sia Libero che Il Giornale sono da anni in passivo. Vengono tenuti in piedi dai soldi dei loro editori, che vi investono a fondo perduto, e dall'aiuto di concessionarie pubblicitarie compiacenti, in una situazione politica di conflitto di interessi che in altri paesi porterebbe uomini politici e imprenditori prima alle dimissioni e in certi casi anche in galera (il fratello di uno degli editori è l'attuale primo ministro italiano; la concessionaria di entrambe le testate è di proprietà di un sottosegretario del governo; l'attuale primo ministro è proprietario di concessionari pubblicitarie che influenzano, direttamente, almeno il 40% del mercato pubblicitario italiano).

Molte altre testate d'informazione, in Italia, sono in situazioni analoghe: fallimentari dal punto di vista finanziario, ma comunque utili dal punto di vista politico. Anche testate vicine al centro e alla sinistra, più in passato che adesso bisogna dire, hanno goduto della mano caritatevole di investimenti pubblicitari compiacenti.

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