mercoledì 28 luglio 2010

Lezioni di giornalismo (16) - Confondere i dati, arruffare le metafore

Titolo malandrino e metafore arruffate in questo articolo di Repubblica dove vengono riportati i risultati di un sondaggio che riguarda Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani (che, com'è caratteristico della superficialità giornalistica italiana, non viene mai nominato per nome e cognome ma solo per cognome, e non viene mai qualificato come Segretario del Partito Democratico ma più genericamente come leader democratico). A un certo punto il giornalista scrive "Ribaltando l'esito della domanda sulla fiducia, gli elettori di centrosinistra puntano sia sulle primarie che nella sfida con Berlusconi sul governatore. Che supera Bersani di due lunghezze (51% a 49%) in caso di primarie".
Per enfatizzare l'esito della domanda, prima questo viene ribaltato, poi il "vincitore" supera l'avversario di una misura clamorosa: "due lunghezze". Due lunghezze de che? L'espressione viene dalle corse dei cavalli, in cui, quando il cavallo vincitore supera il secondo per l'intera lunghezza del corpo, si dice "una lunghezza". Due lunghezze, nelle corse ippiche sono una dimostrazione di netta superiorità del vincitore.
Ma qui si parla di due punti percentuali di differenza! In un sondaggio, un risultato di 49 a 51 significa sostanziale parità, e in quel caso la differenza di due punti percentuali rientra nel possibile errore statistico, per cui in caso di voto vero, il responso delle urne potrebbe essere qualsiasi risultato fra il 48 e il 52% per l'uno o per l'altro. Infatti è noto che, nei sondaggi, le forze minori vengono sempre sottorappresentate: perché non è possibile avere risultati attendibili a livello di punto percentuale, a meno di non interrogare campioni estremamente ampi.
Ultima osservazione: in un sondaggio in cui Bersani esce quasi sempre meglio (fiducia, elettori, ecc), il titolista cerca la notizia col lanternino: "Centrosinistra, Vendola batte Bersani ma è alta la fiducia nel segretario". Insomma, nessuna notizia, un sondaggio che non rivela nulla di nuovo. E al lettore vengono fornite, invece di interpretazioni, manipolazioni.

1 commento:

Stefano Tugnolo ha detto...

I dati e le statistiche sono veramente oggetto delle peggiorni manipolazioni possibili.
Se non lo conosce le segnalo questo libro: http://gandalf.it/htlws/

Illuminante!