venerdì 25 giugno 2010

I governi luddisti dell'Italia in ritardo

Questo articolo conferma qualcosa che, chi si occupa di Internet da anni ha già capito da tempo: in Italia il governo ostacola lo sviluppo della rete. L'atteggiamento è bipartisan. I governi Berlusconi ostacolano attivamente la rete, mentre i governi Prodi si sono limitati a non favorirla. Ecco i fatti:
  1. Il decreto Pisanu, con la scusa dell'antiterrorismo, dal 1992 rende difficile e in certi casi quasi impossibile la diffusione delle reti wireless aperte o facilmente accessibili. (il decreto obbliga a registrare ogni utente, conservando la fotocopia della carta d'identità: si tratta di un provvedimento unico in Europa)
  2. Le società telefoniche sono co-interessate a rallentare il wireless e la diffusione degli Internet point a facile accesso, perché in questo modo possono vendere "chiavette" e smartphone per l'accesso Internet mobile, che in Italia infatti sono particolarmente diffuse soprattutto fra l'utenza professionale, con costi elevati per tutti.
  3. Le tariffe telefoniche e di connettività (come da antica tradizione italiana, risalente ancora al fascismo e ai "telefoni bianchi") sono mediamente fra le più alte d'Europa, e nessuna politica viene fatta per incoraggiare l'installazione delle ADSL domestiche.
  4. Persino la banda wireless per l'Internet Mobile (le "chiavette" del punto 2) viene contingentata per favorire le emittenti televisive e il digitale terrestre (come illustra, appunto, l'articolo citato).
E' inoltre motivo di preoccupazione per il futuro sviluppo dell'Italia il fatto che i maggiori partiti e leader politici italiani NON abbiano una adeguata confidenza con la Rete, con l'eccezione di Antonio Di Pietro e di Nichi Vendola.

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