mercoledì 22 aprile 2009

Slow Italy

Internet è stata aperta al pubblico nel 1993, anno in cui è iniziata anche in Italia la diffusione dei primi account privati, fuori dalle università e dai centri di ricerca.

Dopo 16 anni, Internet in Italia viene ancora considerata una novità.

Ci sono uomini politici, giornalisti e uomini di spettacolo di primo piano che si vantano di non utilizzare Internet o di non conoscerla o di "non capirci niente", ad esempio Bruno Vespa, Giuliano Ferrara, Massimo D'Alema, Fabio Fazio. Ci sono aziende che ancora non hanno una strategia Internet, fra cui, moltissime, le famose PMI, le "piccole e medie imprese". Ci sono parlamentari che scrivono disegni di legge sulla rete manifestamente inapplicabili. Giornali "rivoluzionari" come il Manifesto e Liberazione stanno timidamente usando Internet come mezzo di diffusione delle idee solo adesso.

Sarebbe ora di dire a Bruno Vespa, a Giuliano Ferrara, a Massimo D'Alema, a Fabio Fazio, a molti imprenditori, a molti direttori di giornale e a molti altri esponenti della Classe Dirigente Italiana: "se non conosci Internet, se non la usi personalmente e quotidianamente, oggi sei un incompetente".

lunedì 20 aprile 2009

Nuove visioni musicali

L'industria musicale forse si sta svegliando da un lungo sonno. Questo articolo di Enzo Mazza, presidente della FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, pubblicato su Punto Informatico mi sembra largamente condivisibile.

La FIMI si è distinta recentemente anche per aver messo in discussione il famigerato "bollino Siae", una delle arcaiche trovate del legislatore italiano per "combattere la pirateria".