sabato 14 novembre 2009

Torna il Re Panettone, il dolce della tradizione milanese e del boom economico

Torna Re Panettone, la festa del panettone organizzata da Stanislao Porzio, amico e collega scrittore, che si sta sempre più specializzando in cibo e gastronomia. Quest'anno è la seconda edizione, in una sede più ampia e con più espositori.

Il 28 e 29 novembre 2009 a Milano sarà quindi possibile assaggiare gratis innumerevoli versioni di panettone artigianale, prodotte da trenta pasticcerie fra milanesi, lombarde e di tutta Italia.

Il panettone è un dolce che mi è particolarmente caro (non riuscirò mai a capire le diffidenze di alcuni verso i canditi) e, oltre ad essere il dolce natalizio della tradizione milanese, è per me anche uno dei simboli del boom economico, con gli antichi marchi Motta e Alemagna che purtroppo ebbero così cattiva fortuna nelle Partecipazioni Statali...

In tutti i casi, qui si assaggiano panettoni artigianali di primissima qualità. Tutte le informazioni qui.

Postulato delle riunioni utili

Con rare eccezioni, tutte le riunioni che durano più di 45 minuti sono perdite di tempo, mal gestite e male organizzate.

Questo dovrebbe essere stampato in tutte le sale riunioni di tutte le aziende italiane.

venerdì 13 novembre 2009

Fratelli contro Sorelle

La difesa delle istituzioni in Italia è particolarmente efficace sulla pubblicità. Il Giurì dell'autodisciplina pubblicitaria ha condannato il film "Sorelle d'Italia", spot tv per la marca Calzedonia. Mah.

lunedì 9 novembre 2009

800 milioni per la banda larga, senza perdere altro tempo

La lettera aperta delle maggiori associazioni della Comunicazione per chiedere lo stanziamento di risorse per la banda larga in Italia, al fine di consentire un migliore accesso a internet a una maggiore percentuale della popolazione italiana.

L'Italia è fra gli ultimi paesi europei in fatto di penetrazione dell'uso di Internet, ponendola di fatto in ritardo nell'economia, nell'informazione e nel lavoro, questo a causa di arretratezza culturale, ostacoli burocratici (ad esempio è l'unico paese europeo a richiedere l'identificazione di tutti gli utilizzatori di reti aperte nei locali pubblici, penalizzando la diffusione degli hot spot, i luogi ad accesso libero della rete) e maggiori costi.

sabato 7 novembre 2009

Lezioni di giornalismo televisivo

Mentre Massimo Melica, intervistato da Claudio Brachino, dice che Internet è uno strumento e quindi NON più pericoloso di altre cose, la regia manda in onda l'immagine dell'articolo "RICOVERATO TRA I MALATI DI WEB". (dal minuto 5:40 in poi) DOMANDA: dal punto di vista televisivo qual è il messaggio che passa? L'immagine ansiogena o le parole rassicuranti? :-)




Altre due cose da notare: Claudio Brachino, a termine intervista presenta un filmato relativo a cose "divertenti" che si trovano su Internet. Tutte le immagini che si vedono rappresentano incidenti, rapine, scampati incidenti. Sono immagini con risvolti variamente divertenti ma sempre ansiogene.

Inoltre un dettaglio non particolarmente significativo ma interessante dal punto di vista della gestualità: quando Brachino dice "ma internet non è solo angoscia, incidenti, c'è anche un risvolto ludico ecc ecc ecc" tende sempre a coprirsi la bocca con le dita.

Suggerirei di provare a guardare intervista e filmato senza audio (che è più o meno come viene visto dai telespettatori distratti, quelli che tengono la tv accesa per compagnia). Emerge un'immagine di Internet rassicurante?

lunedì 2 novembre 2009

Prezzemolini delle giurie

KTTB, ho visto che su Facebook hai stimolato a trovare la definizione di "prezzemolini delle giurie", neologismo da te coniato qui. Siccome, un po' vanitosamente, vorrei che le mie definizioni restassero negli annali della storia di Internet, le scrivo qui.

Secondo me i prezzemolini delle giurie nel mondo dell'advertising italiano sono di due tipi:

1. I presenzialisti delle giurie che lottano a coltello per essere presenti nelle giurie dove pensano di poter influenzare i risultati a loro favore o a favore dell'agenzia di cui dirigono il reparto creativo.

2. Quelli che lottano a coltello per essere presenti nelle giurie dove pensano che altri vogliano influenzare i risultati, e quindi desiderano impedirlo.